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Tra Mito e Storia

 

La Provincia di Latina trae la sua identità dal complesso dei caratteri geo-ambientali che ne formano la connotazione naturale, e dalle civiltà e culture che hanno frequentato il suo territorio. Dal fuoco dei vulcani nacquero le isole, dalle trasgressioni marine emersero le piante e si formarono i laghi costieri, dal rigoglio della terra s'infoltirono le foreste, abitate dall'uomo preistorico.

Monti e colline furono culla di popoli antichi, le acque filtrate dalle loro rocce alimentano le sorgenti, donano vita ai fiumi. Fenici, Greci ed Etruschi percorsero il suo mare, Omero e Virgilio tramandarono con Enea ed Ulisse lo spirito della forza e della ricerca indomita, creando il mito, la storia e la poesia.

Popoli proto-italici aggregarono i primi villaggi, i Latini consolidarono gli insediamenti e fondarono la prima civiltà stabile, la nazione Volsca
portò nuovi caratteri di fierezza, unificando questo territorio, dal nord al sud, dai Lepini al mare di Satricum, fino al monte Petrella e alle città aurunche di Minturnae e Vescia.

La pax romana legò attraverso la Via Appia istituzioni ed usi, affiancando alle poderose mura megalitiche, i segni della sua nuova presenza in templi, città, ville, trovando nella scienza e nell'eleganza del formiano Vitruvio Pollione regole costruttive destinate a durare nei secoli. Lungo quella stessa via Appia, per i siti di Forum Appii e Tres Tabernae, si svolge il cammino di Paolo di Tarso da Pozzuoli a Roma, che apre i tempi nuovi della fede cristiana.

Lungo quella stessa via Appia, la via Flacca, la litoranea Ostia-Circeo emerge lo splendore delle costruzioni imperiali, ma penetra anche la decadenza nata dalle invasioni barbariche dopo il crollo dell'impero romano. Le domuscultae riaggregano le disperse popolazioni e saldano il passaggio verso i Comuni, la cui consapevolezza ad autodeterminarsi si afferma negli Statuti o nel rifiuto del signore feudale.

La Repubblica di Gaeta corre i mari e batte moneta; nascono i ducati di Sermoneta, di Traetto e di Fondi, che raccolgono sotto l'insegna della famiglia Caetani-Gaetani l'intero territorio provinciale. Il gaetano Giovanni Caboto contribuisce a scrivere la storia del mondo.

L'abbazia di Fossanova è il segnacolo di una rivoluzione degli spiriti, che Tommaso d'Aquino idealizza nella sua morte, compiutasi, per sua volontà, sul nudo pavimento della chiesa eretta dai monaci bonificatori che importano dalla Francia i canoni borgognoni.

Pontefici mobilitano ingegni per restituire all'uomo operoso la terra divenuta palustre per le scorrerie saracene e l'abbandono delle campagne, Fra' Diavolo, temuto bandito e capo-massa e stimato ufficiale borbonico è segno delle contraddizioni dei tempi.

Stato Pontificio e Regno di Napoli imprimono caratteri e culture ai paesi che oggi formano la provincia di Latina, prima che proprio in questa terra, l'11 febbraio 1861, nasca l'Italia unita, conclusione dell'assedio e della caduta di Gaeta, ultima capitale del regno di Francesco II di Barbone e di Maria Sofia di Baviera.

Questa è la terra della Mater Matuta e di Màrica, della dea della fertilità, dell'aurora dell'uomo, dello spirito che crea, è la terra delle astuzie e dell'amore di Circe, del peregrinare di Ulisse, è la terra di Camilla vergine guerriera, simbolo del Lazio orgoglioso, è la terra di imperatori e di pontefici, di Pollione, maestro nell'Architettura, di uomini di scienza e artisti, di santi e di martiri, di gente comune che nella quotidianità dell'impegno concorrono a realizzarla e a consolidarla, fondendo con le culture locali le culture introdotte dai preziosi flussi immigratori intensificati dalla bonifica delle paludi e rinnovatisi nei tempi.

Butteri e pescatori, pastori e guitti, aratri e reti da pesca, menàidi e lampare, barozze e bufale, transumanze, sandali e stuzze tracciano l'itinerario della cultura materiale dell'uomo lungo la Riviera d'Ulisse e per i Monti Volsci che su di essa affacciano formando un unico rigoglioso habitat: le sorgenti e i fiumi creati dalla generosità del carsismo, i rilievi che delimitano le ampie pianure marittime e assecondano il litorale, i laghi che l'arredano come un orlo d'acqua, i parchi creati dalla natura e dall'uomo, le rocce vulcaniche che alimentano le terme e formano le isole.

E dalle isole parte, con Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, la vocazione della Provincia verso l'Europa.
(Dallo Statuto dell'APT di Latina)